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Vendemmia 2017

La vendemmia è finita, l'uva è nelle cantine e quindi è ora di fare una prima analisi di quest’annata.

Le gelate tardive di primavera, e le forti grandinate alternate alle giornate di canicola in estate, ci hanno dato parecchio filo da torcere. Ma nonostante le capriole meteorologiche, alla fine l’annata 2017 si è conclusa in modo positivo, con uve perfettamente mature e una serie di fattori che fanno presagire dei vini di qualità.

Rispetto alla norma, quest’anno in Alto Adige si è iniziato a vendemmiare con quindici/venti giorni d’anticipo, ossia intorno al 25 agosto. Dopo diverse giornate di pioggia che hanno reso difficile l’inizio della vendemmia, l’avvento di un clima favorevole tardo-estivo, con temperature che di giorno sono arrivate a 30 gradi e di notte non hanno mai superato i 15, ha ricreato le condizioni ideali per raccogliere uve mature e sane. Dalle prime analisi eseguite, nei vitigni bianchi abbiamo riscontrato presupposti importanti per ottenere dei vini bianchi freschi e con un buon potenziale di sviluppo. Tra i rossi spiccano per i loro valori incoraggianti soprattutto il Pinot nero e i vitigni a maturazione più tardiva.

Le bizze meteorologiche che hanno scandito l’annata, soprattutto le gelate e la grandine, non sono certo passate inosservate nei vigneti altoatesini, e sono il motivo principale di una resa che in certe zone si avvicinano ai minimi storici. Come in tutto il territorio italiano, quindi, anche nelle cantine dell’Alto Adige le botti vuote non mancano, e il calo della produzione – che nei casi più estremi supera il 20 percento – ha indubbiamente lasciato un po’ d’amaro in bocca alla nostra famiglia. Ma tutto considerato, pur non essendo una grandissima annata, il 2017 può essere sicuramente considerata un’annata soddisfacente, con vini di buona qualità.

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